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      E questa è l'unica via di mettere in calma i tumulti dell'animo vostro, che chiaramente si palesano nel contrasto delle contradditorie idee che ne germogliano e vi tormentano. Addio, mio caro signor Rovatti: io sono e sarò eternamente.
     
     
     
      1778
     
      A BALDASSARE PAPADIA - NAPOLI
     
      Vienna 11 Maggio 1769.
     
      Sensibilissimo alla parzialità di cui V. S. illustrissima mi onora facendomi parte delle due egloghe pastorali che sulle luminose tracce del siculo e del mantovano poeta ha lodevolmente intrapreso di scrivere, gliene protesto, com'è mio debito, la più sincera riconoscenza. Ma troppo eccede cotesta obbligante parzialità sua, supponendomi abile o temerario abbastanza per assumere il grado di correttore. Io non sono ignoto a me stesso sino a questo deplorabile segno: e se per mia somma disavventura lo fossi, si opporrebbe ormai la natura a cotesti miei sconsigliati trascorsi. Se la sua virtuosa moderazione esige giudici e consiglieri a' suoi poetici lavori, come può mai mancarne in una città madre e nutrice di tanti rari e sublimi ingegni, ed in cui hanno stabilito le Muse il loro più favorito soggiorno? Le perdono per altro cotesto cortese insulto, purché non mi rechi ella a demerito la mia inabilità e che non cessi mai di credermi con la dovuta riverente stima.
     
     
     
      1779
     
      A DOMENICO ARBORIO DI GATTINARA - BRUNSWICK
     
      Vienna 11 Maggio 1769.
     
      L'obbligantissima vostra lettera del 28 dello scorso aprile mi ha per diversi motivi sensibilmente consolato. Il primo e più efficace si è la certezza della presente prospera salute e vostra e dell'amabile compagna: delle quali (ignorandone lo stato e rammentando le passate dubbiezze) io era non mediocremente sollecito.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Rovatti Muse