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      - Voi non avete torto, benché la maggior parte della colpa sia vostra, che mi andate stuzzicando. Dovreste pur sapere che cotesto difetto è un malanno dell'età mia, e che non a caso si finse che il vecchio Titone fosse al fin trasformato in cicala.
      Addio, caro signor Cosimelli. Riamatemi, e credetemi veracemente.
     
     
     
      1782
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 22 Maggio 1769.
     
      Mi consola il sentir nella vostra del 6 corrente che l'incertezza ed irregolarità da me osservata nello scritto delle vostre lettere sia effetto di cattivo abito contratto nello schiccherar per necessità in fretta molti fogli e non per debolezza o disordine del fisico vostro sistema. Me ne congratulo e vi consiglio, per economia di pazienza, a non contar, fra le necessità che vi tormentano, quella di scrivermi lunghe lettere, quando o il bisogno non l'esiga o il vostro comodo non se ne risenta.
      L'eccessiva amorosa parzialità del dottissimo signor Martorelli, del signor Diodati, del signor Mattei e d'altri insigni letterati napolitani ha congiurato a farmi disperare. Dopo aver pubblicato con le stampe, senza l'assenso mio, la nota mia lettera sulla questione della preferenza fra l'Ariosto ed il Tasso, s'avvisa ora di dedicarmi la sua traduzione dell'Elogio d'Omero, e guarnisce la dedicatoria con l'intaglio della medaglia di questo e la mia nella linea medesima con le parole all'intorno della prima ?????? ? ????S ?O? ?G????O? e della seconda ????STAS??? ?? ?????? ????????O?. Or vedete qual mortificazione per me e qual feconda materia a' malevoli è mai questa per esaltare l'enorme disproporzione d'un tale accoppiamento?


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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