Quanti crederanno procurata da me una così temeraria usurpazione? Ma perché non rendermi consapevole del disegno prima di consumare l'attentato? Il peggio si è che, esposto ad un rischio così evidente, io non posso senza ingratitudine mostrarne risentimento contro chi per soprabbondanza di affetto non ha saputo serbar misura nell'onorarmi.
Addio. Sarà dura provincia il trovar sicura occasione in Roma per il trasporto dei libri del mio signor Diodati. L'involto non sarà così leggiero: e l'esperienza delle nostre antecedenti cure per somiglianti faccende non ispira coraggio. Non trascurate le diligenze, ma non v'imbarcate senza biscotto. E coi soliti comunicabili fraterni abbracci mi confermo.
1783
A FRANCESCO SAVERIO DI ROSENBERG - FIRENZE
Vienna 23 Maggio 1769.
L'invecchiata comune opinione della invidiabile parzialità di cui l'Eccellenza Vostra mi onora, ha sedotto anche il signor conte Goretti de Flaminii, portatore della presente, a desiderarmi fautore a quegli omaggi d'ossequio ch'egli ambisce di prestarle in persona nel restituirsi da questa alla Corte di Toscana, particolarmente distinto dalle grazie della nostra sovrana augustissima. Costerìa poco a Vostra Eccellenza il soffrir ch'egli si creda in qualche parte debitore all'influenza delle mie suppliche di quelle benigne accoglienze che dalla innata umanità dell'Eccellenza Vostra il molto merito di lui avrebbe per se stesso ottenuto. Sarà cotesta sua generosa condescendenza una dolce lusinga alla mia vanità ed un considerabile aumento a quella rispettosa riconoscenza che mi obbliga insieme e mi autorizza a vantarmi.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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