Me ne congratulo seco e con me stesso arricchito d'un amico di tanto pregio.
Tenterò il guado col Sassone per far mettere in musica uno de' suoi Salmi, benché egli è così spesso alle prese con la sua dolorosa, ed ormai quasi continua podagra, che non so che promettermi della sua condescendenza. Egli non vive in città, onde passano talvolta motti mesi che non ci vediamo. Subito ch'io ne abbia il tempo, andrò a cercarlo e procurerò d'invogliarlo all'opera. Mi dilungherei di vantaggio, se mi costasse meno il meccanismo dello scrivere. Non si stanchi di riamarmi e mi creda sempre colla più costante e riverente stima.
1801
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 21 Agosto 1769.
La vostra del 5 del corrente è piena di ridenti speranze intorno alla concordia che tutti sospiriamo fra il Sacerdozio e l'Impero. Io vorrei poterle adottare, ma la mia costituzione ipocondriaca non mel consente, anzi mi presenta scogli molto maggiori che Benevento, Avignone ed i Gesuiti, e non trovo altra via di consolarmi che il procurare di distrarmi da così dolorosa meditazione. Qui per molti giorni abbiamo avuto un caldo africano, ed improvvisamente ier l'altro ci sorprese un freddo della Nuova Zembla. Le camere si conservano roventi di modo che non si può star né con le finestre chiuse né aperte. Queste estremità riunite agiscono impertinentemente su i nostri poveri microcosmi e ci forniscono di catarri, reumatismi ed altre gentilezze. Io mi difendo alla meglio, ma non lascio di risentirmene. Spero che voi non avrete almeno da difendervi da due nemici nel tempo medesimo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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