1804
A RINALDO SBARAGLINI - ASSISI
Vienna 11 Settembre 1769.
Conoscendo io quanto mi onori la cortese istanza per alcun mio componimento poetico, che V. S. illustrissima si compiace avvalorare con le obbliganti sue premure, può immaginarsi a qual segno debba rincrescermi l'invincibile ostacolo che mi defrauda d'un così invidiabile vantaggio. Gli obblighi del mio impegno, in trentanove anni che io debolmente l'esercito, non m'hanno lasciato ozio per secondar qualunque straniera dimanda: e la mia augustissima padrona mi ha appunto in questi giorni imposto un lungo e difficile lavoro che riuscirebbe grave a qualunque vigoroso scrittore, non che a me oramai stancato e rifinito dal continuo rampicar sul Parnasso. Meritevol dunque del suo compatimento, me ne auguro qualche convincente prova in altri da me suoi esigibili comandi, onde sodisfacendo io in qualche parte agli obblighi paterni ed ai miei possa convincere e V. S. illustrissima e tutta la sua riverita Famiglia della giusta stima e della rispettosa riconoscenza con cui sono.
1805
A BALDASSARE PAPADIA - NAPOLI
Vienna 14 Settembre 1769.
Scrissi confidentemente al signor Diodati, che me ne avea richiesto, ch'io non avrei meno amata la prosa che il verso: ma che il mio impiego non mi avea lasciato ozio per coltivar la prima; onde tutto ciò che avea incominciato era rimasto interrotto nel nascere. Che solo alcune osservazioni sul teatro greco, così tragico che comico, scritte da me tumultuariamente per soccorso della mia memoria e non degne di veder la luce, si trovavano ancora presso di me; e che per essere utili ad altri avrebbero bisogno d'esser molto impinguate e corrette: lavoro ch'io non posso certamente far mai.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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