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      Sopra Teocrito, che ha per altro fatta la mia delizia, non mi ricordo aver scritto la minima parola, onde non ho cosa da comunicarle, e, s'io l'avessi, a lei sarebbe soverchia dopo avere esaminati i più dotti ed esperti critici. Sento quanto mi onora la sua richiesta, e rendendogliene le dovute distintissime grazie, mi auguro la facoltà di corrisponderle colla mia ubbidienza per dimostrarle in qual alto pregio io tenga l'invidiabil sorte di essere e di protestarmi.
     
     
     
      1806
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 18 Settembre 1769.
     
      Alla vostra del 2 del corrente rispondo laconicamente non solo per pigrizia, ma perché sono occupatissimo per i miei peccati. Mi piace che almen voi vi andiate nutrendo di belle speranze, e vorrei potervi imitare anch'io: poiché in somma tutto quel tempo che si passa sperando, si diminuisce ai malanni: ma io non ho altro sentimento che di compassione per il povero nostro Santo Pastore che si trova ristretto da un argomento cornuto, del quale non v'è lato che permetta salute. Dio l'assista, perché ne ha gran bisogno, e bisogno al quale non supplisce il solo silenzio. Addio. Abbracciate per me la sirocchia, conservatevi e credetemi.
     
     
     
      1807
     
      A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
     
      Vienna 18 Settembre 1769.
     
      Né il portatore né la portatrice del libro sono comparsi ancora su questo orizzonte, onde non sono in istato di renderne conto, né, se presentemente giungessero, potrei occuparmi, essendo affollatissimo fra doveri indispensabili. Pie credendum che l'ultima resipiscenza dell'estinto letterato sia stata sincera: intanto l'esempio non lascia d'essere utile.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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