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      Non si vede né fumo né fiamma, ma si sente un palpito continuo. Il terrore dei vicini corrisponde alla stranezza del caso. Cotesta povera montagna par che sia gravida e non del sorcio d'Orazio, ma di qualche nuovo vulcano, e che questi siano i dolori dei parto. Addio. La pagina è piena, onde con la solita commissione vi abbraccio e sono.
     
     
     
      1811
     
      A GIUSEPPE AZZONI - SIENA
     
      Vienna 16 Ottobre 1769.
     
      La cortese ed affettuosa memoria che mostra di conservar di me il mio caro e venerato padre maestro Azzoni mi rende superbo di questa invidiabil sorte, che vorrei pur meritare. Voi me ne date di tratto in tratto nuove riprove, ed io ve ne sono gratissimo. Non già che io ne abbia bisogno per esser sicuro del vostro parziale amore, ma perché ogni argomento fisico è più efficace delle sicurezze astratte, ed il vostro carattere ch'io leggo è un soccorso alla mia immaginazione che vi figura. Questa volta poi avete condita la vostra lettera con la magistrale descrizione di cotesta amabile damina, che oltre al gran merito d'esser figliuola del degnissimo nostro signor Bizzarini, riunisce insieme tante grazie e tanti doni naturali ed acquistati, che io mi augurerei d'esser il Mangia per vederla almen passar di lontano. Voi siete pure il felice mortale! Giacché io non posso essere a parte della vostra felicità, fate almeno che cotesta amabile deità sappia i miei dritti di rispettarla, avendoli io esercitati col riverito suo genitore tante Olimpiadi innanzi ch'ella sorgesse sul nostro emisfero.
      Parlerò di voi, e mostrerò la vostra lettera ai fedelissimi sposi Harrach quando potrò vederli: il che non è Così agevole, vivendo essi in Vienna una vita eremitica a tal segno che pochissimi hanno saputa la loro peregrinazione ed il loro ritorno.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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