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      Oh, sarò ben più ritenuto un'altra volta ad affliggermi per induzioni e combinazioni mal sicure. Intanto vi perdono le inutili agitazioni che mi avete cagionate, in grazia del piacere ch'io provo nel sentirvi così agiatamente alloggiato.
      I nostri informatissimi gazzettieri ci danno Tantalo pasciuto; onde il vostro per lui è così inopportuno come è stato il mio compatimento per voi. È un abuso di termini la vostra istanza de' miei comandi. Pure io mi vaglio letteralmente dell'espressione, ma per aver solo l'autorità d'imporvi la continuazione dell'affettuosa vostra amicizia e della ferma credenza ch'io sono e sarò invariabilmente.
     
     
     
      1820
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 4 Dicembre 1769.
     
      La vostra del 18 dello scorso novembre scintilla della rabbia che v'infiamma contro il nostro quadroplatore partenopeo. Desidero che sia così felice, come ella è giusta ed ardente. Io che per colpa del mio temperamento non posso adirarmi senza espiar subito il peccato a spese di mia salute, non voglio entrare in cotesto ginepraio se non se come già vi accennai. Onde cedo liberamente a voi tutte le mie ragioni cum honoribus et oneribus. Mi piace di sentire che abbiate tra le mani una nuova dissertazione filosofico-legale. Questa, oltre l'onore che potrà farvi a suo tempo, è un ottimo presidio contro il fastidio di se medesimo, che suole esser prodotto dall'ozio quando con se medesimo si rimane da solo a solo: pur che il rimedio non incomodi più del morbo contro il quale si appresta. Addio. Vi abbraccio in solidum con la compagna, e sono.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Tantalo Dicembre