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      Me ne congratulo con la nostra Magna Grecia, invidiabile produttrice di ingegni così vigorosi ed universali.
      La giovane compositrice esulta che la sua musica sia pervenuta alle mani di V. S. illustrissima: non si crede degna de' luminosi contraccambi che se le propongono, e tutti i suoi voti ambiziosi si riducono ad augurarsi che le sue note producano al valoroso autore una parte di quel piacere ch'ella ha provato nell'adattarle ad un così, tenero, divoto e sublime componimento: onde è impaziente dell'evento.
      Le rendo grazie che in riguardo mio abbia V. S. illustrissima voluto impiegare il suo tempo nella composizione del richiesto terzetto: ed augurando a' miei drammi (ove abbisognino di cambiamento) di cader sempre in mani così maestre ed amiche, co' soliti sentimenti di stima, d'amore e di rispetto, costantemente mi dico.
     
      P. S. L'affettuosa parte che il mio caro signor don Saverio visibilmente prende nell'abuso che si fa giornalmente delle mie lettere è un nuovo indubitato argomento dell'amor suo, a me gradito a tal segno che quasi mi riconcilia con l'inconveniente che lo ravviva. Quello che mi rende più degno della sua compassione sì è che l'inconveniente è irrimediabile. Non ha scritto facchino al gran principe Eugenio, e non scrive oggidì miserabile individuo al re di Prussia che non abbia esatta e non esiga regolarmente risposta: or qual ridicolo contegno sarebbe il mio se con un orgoglioso e villano silenzio mostrassi di credermi superiore alle ufficiose leggi della civile società? Quell'"un poco di riserva" che mi consiglia non è così facile ad eseguire come a proporre.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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