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      Addio di nuovo, mio caro signor don Saverio. Già protesta il mio capo contro la prolissità della lettera.
     
     
     
      1840
     
      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 8 Febbraio 1770.
     
      Mi ha sommamente obbligato, mio caro signor Filipponi, l'affettuosa cura di chiamarmi a parte del vostro contento informandomi del vantaggioso maritaggio del vostro signor figliuolo con la sorella di cotesto signor conte di Jonengo Procuratore generale di S. M. Sarda. Ne ho comunicata la notizia, unita a' vostri complimenti, al nostro signor conte di Canale, che ha l'una e gli altri infinitamente gradito; e dal sincero elogio ch'egli mi ha fatto del sopra nominato degnissimo Ministro, a lui perfettamente noto, ho raccolti nuovi motivi alle mie congratulazioni. Ricevetele, amico dilettissimo, ed immaginate voi stesso quali debbano essere in conseguenza i miei voti. Non solo il signor conte di Canale mi recò già settimane sono il prezioso dono della bellissima versione del Pope fatta da cotesto signor conte di Lauriano, ma la lesse meco intieramente insieme, e s'incaricò di rendere a mio nome le dovute grazie ed i meritati applausi al valoroso autore. Oltreacciò io giurerei d'averne lungamente scritto a parte, ed avervi detto che lo stile mi era paruto nobile, chiaro, elegante ed armonioso, e che le dotte, savie e cristiane note, delle quali ha egli arricchita l'opera, non rischiarano solo e giustificano l'originale, ma scuoprono l'illibato ed amabile carattere del cuore e della mente del traduttore. Avendo io scritti questi medesimi sentimenti ad un letterato napolitano, a cui ne consigliai la lettura, potrebbe ben essere che per confusione di memoria io mi figurassi di averlo fatto con voi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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