Pagina (473/1264)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
     
     
     
      1844
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 26 Febbraio 1770.
     
      Gl'inciampi che ha incontrati il vostro trattatino fra le imperite mani dell'inabile scrittore non producendo che dilazione al viaggio, non meritano che ve ne affliggiate. Quanto più l'opera rimane sotto l'occhio paterno, tanto e meno esposta a conservar quelle macchie quas vel incuria fudit, vel humana parum cavit natura. Volesse il Cielo che avessi potuto osservare anch'io riguardo alla pubblicazione delle opere mie il precetto d'Orazio nonumque premantur in annum! Ma non so se desidero il mio meglio: poiché se l'imperiosa necessità non mi avesse violentato, non so se avessi mai ardito d'esporre i miei lavori al pubblico giudizio, mercé la poca fiducia di me medesimo che, trascendendo i limiti d'una virtuosa modestia, trascorre in me, per mio tormento, sino ai confini del vizio. La lettera cesarea al signor Papini è giunta in Vienna e nel suo originale francese ed in diverse traduzioni italiane. È veramente degna di Tito. Ma ditemi per carità (a proposito di questo nome) perché mai, volendo pur costì dedicare a Cesare la rappresentazione d'un mio dramma, non hanno preferito il mio Tito all'Ezio, nel quale l'imperatore è la terza o quarta figura e d'un carattere così poco commendabile? L'affare della signora contessa Baldini è fra le mani del conte Estherazi Cancellier d'Ungheria, persona che conviene sollecitar con discretezza. Io gli ho messo alle coste il signor conte di Canale, di cui voi conoscete l'efficacia, e se non va con maggiore speditezza, è segno che non l'ammette la natura della cosa.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Febbraio Cielo Orazio Papini Vienna Tito Cesare Tito Ezio Baldini Estherazi Cancellier Ungheria Canale