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      Questo onesto e stimabile amico ha ricevuti da me molti teneri abbracci da consegnarvi, e la commissione insieme di farvi presente e l'affetto e la stima ch'io professo per gli amabili vostri illibati costumi, per la vostra dottrina, per la vostra applicazione e per quanto vi circonda e vi appartiene. Né mi sono dimenticato di raccomandargli di affaticarsi a persuadervi di rispettare un poco di più di quello che ordinariamente solete la tenue vostra salute. Or che incominciano a risvegliarsi tutti gli insetti, sarà più agevole lo scoprirne i segreti alla vostra infaticabile perspicacia, che non ha lasciato d'investigarli fin nel più profondo loro letargo. Vi raccomando di non strapazzarli. Io sono in debito d'interessarmi per loro, poiché essi vi sottraggono in qualche parte alla lima del tavolino, ch'io credo assai poco confacente alla delicatezza del vostro temperamento. Addio, mio caro signor Rovatti; continuate a riamarmi a dispetto della mia organica pigrizia, la quale non farà mai ch'io non sia.
     
     
     
      1850
     
      A LUISA GOZZI BERGALLI - VENEZIA
     
      Vienna 21 Marzo 1770.
     
      * Il bellissimo sonetto con cui la gentilissima signora contessa Bergalli ha tanto voluto onorarmi proponendosi il mio, fa l'elogio del cuore e della mente di chi l'ha prodotto. Sento purtroppo di non aver meritato gli eccessi della sua gratitudine, ma la nuova morale del nostro secolo illuminato ha resi così rari gli adempimenti dei più sacri doveri che non è strano se passa oggimai per virtù non comune la repugnanza di violarli.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Rovatti Marzo Bergalli