Farò gustare il sonetto ai pochi palati che qui son capaci di assaporarlo. Vi auguro con tutto il cuore una decisiva vittoria contro il vostro ostinato incomodo, e sono con la solita costanza.
1860
A LUISA GOZZI BERGALLI - VENEZIA
Vienna 21 Aprile 1770.
In questo momento io sono autenticamente informato che una efficacissima commendatizia del granduca di Toscana all'augustissima sua madre ha determinate a favore del signor Seriman le dubbiezze fra le quali tuttavia la tenevano i dispareri del Ministero. La resoluzione non è passata ancora per la spedizione alla Cancelleria d'Italia; ma è già certamente distesa e sottoscritta sul tavolino della sovrana. Il colpo mi è stato oltre modo sensibile, perché mi parea di aver solide ragioni onde lusingarmi che la virtù della signora contessa avvezza a non cedere all'avversa Fortuna, non dovesse trovar questa volta l'occasione d'esercitarsi. L'assicuro che fra i doveri che mi ha imposto la sua commissione, quello di parteciparle somigliante notizia è per me certamente il più duro. Mi auguro, per consolarmene, altre opportunità nelle quali mi riesca d'esser più fortunato esecutore de' suoi comandi, e mi confermo frattanto.
1861
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 23 Aprile 1770.
Dalla vostra del 7 del corrente sento che voi siete intorno ad un'altra dissertazione analoga alla vostra età: mi piace che abbiate sempre alle mani qualche grata ed utile occupazione alla quale possiate ricorrere, quando vi abbandona la pazienza nel commercio degli uomini sciocchi o malvagi, de' quali nel lungo corso della nostra vita si va di giorno in giorno scoprendo l'enorme quantità. Questa che voi tenete è la più lodevole e più sicura strada per declinare il pericolo di diventar misantropo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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