Il mio lavoro (benché duro dopo aver tanto inventato e scritto, e dopo aver vivuto tante Olimpiadi) fu soprabbondantemente ricompensato dalla clementissima accoglienza dell'adorabile mia sovrana che volle ch'io lo compissi unicamente per lei, il richiese per suo privato trattenimento, e l'approvò con espressioni che non possono esser concepite che nel grand'animo dell'immortale Maria Teresa, delizia veramente ed onore del genere umano: ed all'incontro ho felicemente evitato l'insopportabile tormento di dover essere spettatore del vergognoso strazio al quale sono oggidì esposti in teatro i poveri drammatici componimenti. Vi sono gratissimo di tutte le verità che avete scritto al degnissimo monsignor di Gallipoli intorno alle disposizioni del mio cuore e dell'infinita mia stima per lui: e mi lusingano i parziali suoi sentimenti per me, poiché l'eccesso di quelli a proporzione del merito mio (non potendo nascer da falsità in un animo come il suo) è certamente prova dell'amicizia che lo seduce. Oh quanto avete perduto a non conoscerlo! Addio. Abbracciate per me l'appendice come io vi abbraccio, e credetemi sempre.
1866
A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 7 Maggio 1770.
Valendosi V. S. illustrissima nello scrivermi dei carattere altrui ha provveduto al mio bisogno e mi ha risparmiato il rossore d'una necessaria preghiera, ch'io era già in procinto di fargliene. La sua mano vuol gareggiar di velocità con la mente: e (come d'ordinario avviene) corrompe le proprie facoltà per emular quelle dell'altra.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Olimpiadi Maria Teresa Gallipoli
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