Intese il Marcello: con un riso amaro gli volse le spalle senza rispondergli; e la loro implacabile inimicizia incominciò da quel punto. All'incontro fra Marcelliani mi nomina V. S. illustrissima persone degnissime, delle quali io tengo in sommo pregio e venerazione il giudizio: onde, confuso fra così rispettabili dispareri, risolvo di relegarne la decisione fra le altre innumerabili cose che ignoro.
Ella per quel ch'io veggo s'è messa in capo di trasformarmi in cicala: onde, perché non le riesca, finisco, pregandola ad attestare a cotesto obbligantissimo signor consigliere Borragine la giusta mia infinita riconoscenza per la gratuita sua generosa parzialità, ed a procurar che gradisca la sincera offerta dell'ossequiosa servitù mia. Addio. Io sono e sarò sempre.
P. S. Alla valorosa signora N. N. i miei cordiali saluti e quelli della signora Martines.
1867
A FRANCESCO SINIBALDI - ROMA
Vienna 10 Maggio 1770.
Se a tutti gli affettuosi sforzi della mia infelice rettorica non è riuscito di liberare V. S. illustrissima dalle dannose e false idee che l'ingombrano, è ben perfettamente riuscito a lei con l'ultima sua lettera d'umiliare la mia vanità, la quale fondava nel di lei lungo silenzio l'immaginario trionfo d'averla già convinta, persuasa e salvata. Oh qual granch'io a secco ho mai preso! Ella persiste più che mai tenacemente nel suo proposito: ed io che non posso cristianamente cambiare il mio consiglio, non saprei che aggiungere a quello che altre volte con mio sensibile incommodo le ho prolissamente spiegato, ed intorno alla lagrimevole decadenza dei Parnaso italiano, ed alla inutilità in queste regioni d'un uomo di penna che ignori il tedesco ed il francese idioma.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Intese Marcello Marcelliani Borragine S. Alla Martines Parnaso
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