Ditegli che per poter bastare ai precisi doveri del mio impiego, essendo stato costretto per tutto il corso di ben quarant'anni, già maturati, a non eseguire alcuna delle innumerabili richieste di questa fatta, mi trovo moralmente obbligato a non irritare con un nuovo unico esempio tanti e tanti da me involontariamente negletti. Ditegli che dopo tanti fogli da me schiccherati e tante vendemmie trascorse, è ormai fisicamente impossibile che rimanga ancora molt'acqua nel mio pozzo e molto vigore per attingerne: e che, se pur qualche avanzo me ne rimane, è ben giusto che si risparmi all'adempimento de' comandi augustissimi a quali mi trovo giornalmente esposto: tanto più che la costante e parziale benignità de' clementissimi miei sovrani si rende ogni giorno più creditrice della mia sommissione e della mia riconoscenza. Addio. Gradite al solito i miei abbracci comunicabili, e credetemi sempre.
1873
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
Vienna 4 Giugno 1770.
Voi nella vostra del 19 dello scorso maggio vi lagnate della eccessiva abbondanza delle acque, e noi ci troviamo inondati di maniera che incominciamo a temere il secolo di Pirra. Il nostro Danubio, gonfio e superbo come non è mai stato in questa stagione, ha rovesciato i suoi ponti maggiori e ricoperta gran parte delle campagne d'intorno: il fiumicello che scorre vicino a questa Capitale, che da lui prende il suo nome, ha sdegnato anch'esso il suo ponte e fatto tremare i circostanti. Un pozzo di cento e più pertiche di profondità, situato sulla cima del monte che sovrasta a Vienna e si chiama il Catemberg, ha versato le sue acque per di sopra.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Giugno Pirra Danubio Capitale Vienna Catemberg
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