Vi sono pezzi considerabili di terreni che, avendone sciolti l'acque sotterranee i ritegni o siano fondamenti cretosi, sono discesi con tutti gli alberi loro dalle coste pendenti ove si ritrovavano ed hanno ricoperte le vigne ed i campi soggetti: noi siam tutti vestiti come nel gennaio, e, vicini al solstizio estivo, desideriamo le stufe. Forse il passaggio di Venere per le nostre vicinanze ha disordinato a rispetto nostro l'equilibrio degli elementi. Ma noi certamente non riusciremo a rassettarlo, onde tiriamo innanzi, e lasciamone il pensiero alla Providenza, come ancora della calma che in Roma si spera vicina fra le tempeste che l'agitano. Il piloto per consenso universale è degnissimo: ma se le cagioni superiori all'umana ragione non operano qualche inaspettato portento, ci procurerà il suo naufragio contrastando co' venti, o l'affretterà secondandoli. Mi sono sempre dimenticato d'avvertirvi che il signor conte d'Herschau, nuovo auditor di Ruota teutonica in Roma, porta seco una cedoletta nella quale ha scritto di sua mano il glorioso nome del nostro Buzzano, raccomandandolo al cavaliere il signor conte di Canale. Onde se l'età o la figura non gli fanno un potente ostacolo potrà il pretendente presentarsi, facendosi precedere dal nome di chi lo raccomanda. Io per altro non intendo come si cerchi con tanto impegno un padrone, che viene certamente in Roma col desiderio di partirne quanto più presto è possibile. Ma questi son vostri pensieri. Addio. Abbracci e sono.
1874
A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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