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      Basta per convincersene il saper qual aria avete scelta per far la vostra cura. Chi mai anderebbe a passar l'estate in Aquileia per risanar della terzana? Le disperate lamentazioni medesime con le quali esagerate nell'ultima lettera le vostre malattie, mostrano apertamente che voi non cercate rimedi per guarirne, ma bensì pretesti per secondar la morbosa compiacenza di parlarne. Ma Dio buono! (perdonate cara signora contessa l'escandescenza parziale d'un vero amico) in che si fonda mai cotesta vostra lagrimevole ostinazione? Non v'è alcuna ragione umana o divina che la difenda: e quando fosse ancor vero che nelle persone del vostro sesso (come asseriscono i maligni) abbia poca autorità la ragione; come non l'ha almeno in voi la superbia? Come non si risveglia almen questa a soccorrervi, irritata dai disinganni da voi medesima esagerati? So che questa lingua vi parrà barbara ed inumana: ma è quella che l'amicizia ed il dovere mi obbligano nel vostro caso unicamente a parlarvi. Il fatale letargo in cui vi trovate sepolta esige scosse indiscrete che l'interrompano, non cantilene adulatrici che lo secondino: ed io abborrisco assai meno (come è ben giusto) la taccia di scortese che quella di traditore. E son certo che presto o tardi approverete voi stessa il mio contegno e conoscerete ch'io sono sempre stato come sono e sarò sempre.
     
     
     
      1880
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 2 Luglio 1770.
     
      L'impenetrabile mistero di tutta la condotta del nostro Santo Pastore è meritamente da voi esaltato nell'ultima vostra del 16 del caduto.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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