Per assuefare il petto, le labbra, l'occh'io, l'orecch'io e le dita a cospirare unitamente con uffizi tanto diversi alla frequente divisione de' quasi impercettibili istanti, bisognano milioni d'atti replicati e l'abbondantissima dose d'un'eroica pazienza. Questo penoso, eterno esercizio occupa comunemente tanto spazio della nostra breve vita, che non ne lascia abbastanza per gli altri che sono necessari a rendersi atto agl'impieghi o militari o civili. E se ve n'ha pure alcuno che sia giunto a vincer così enorme difficoltà, dee contarsi fra quei rari portenti che sono oggetti d'ammirazione, ma non fondamenti di regole.
Or vegga V. S. illustrissima a qual segno m'ha reso loquace la pueril ripugnanza di comparir cattivo logico appresso di lei. Non era questo, a dir vero, un sufficiente motivo onde tanto affannarmi. Se s'incontrano antinomie fra i legislatori, non sarebbe poi finalmente reo d'un misfatto da nascondersi per vergogna, se mai fosse colto in contraddizione un poeta.
L'attenta nostra compositrice mi commette con molta premura di riverirla. Si spedì ella in fretta dal lavoro che avea fra le mani, si applicò senza intervallo alla composizione del nuovo salmo: già non è lontana dalla metà del cammino: e se la felicità con la quale è sin qui proceduta non l'abbandona nel resto, spero che non soffrirà discapito il credito della sua diligenza. La replicata lettura del salmo 41, da V. S. illustrissima primieramente assegnatole, l'affezionò di tal sorte, che non ha poi voluto assolutamente valersi della libertà di cambiarlo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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