Rispetto alle voci, ella ha creduto necessario di tenere il sistema medesimo che scelse per il Miserere, come più atto ad impiegar l'abilità del compositore ed a diversificare l'uniformità del componimento. Scriverà un paio di strofe col salterio obbligato, ma di modo che, in mancanza di questo stromento, potranno con un violino ottimamente eseguirsi. Addio, mio caro signor don Saverio. Quando non debba esser mistero, non mi lasci ignorare il nome del dotto e savio prelato con cui carteggia.
Io sono intanto, e sarò eternamente.
1882
A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
Vienna 12 Luglio 1770.
Dal padre confessore del signor conte di Rosemberg mi fu reso ier l'altro l'obbligantissimo foglio di V. S. illustrissima che mi ricolmò di contento, in primo luogo col sicuro argomento del migliore stato di sua salute tacitamente asserito dal proprio di lei carattere, e poi con la replicata lettura del contenuto componimento, che, pieno di fuoco, d'immagini, di sublimità e d'armonia, spira tutto da capo a piedi gioventù e robustezza. Me ne congratulo sinceramente seco e con me stesso, a cui non può essere che sommamente caro ogni nuovo pegno del distinto merito e della desiderabile conservazione d'un così degno e diletto amico.
L'augusta coppia degl'adorabili suoi sovrani riscuote qui da ogni ordine di persone amore, ammirazione e rispetto. Tutto è in festa per loro, ed i felici voti del pubblico gli accompagnano dovunque vanno. Il serenissimo granduca ha riportati dall'Arno i frutti di quei fiori de' quali l'avea già la benefica natura doviziosamente provveduto quando per costà prese il cammino: e nella real sua consorte risplende un così raro misto di benignità e di decoro, che se le scopre a prima vista nel volto tutta la bellezza dell'anima.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Miserere Saverio Luglio Rosemberg Arno
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