Ha ben ella veduto che cotesta specie d'usurpazione dei dritti del sesso e dell'età mia avrebbe potuto essere in me per avventura cagione di qualche geloso rincrescimento: e, cortese quanto ingegnosa, me ne ha somministrato l'antidoto asserendosi debitrice della luminosa fermentazione del nativo suo fuoco poetico all'assidua lettura degli scritti miei. Io presto ben volentieri, senza verun esame, tutta la mia fede a cotesta forse puramente ufficiosa asserzione, contentissimo di poter congiungere, al dovere della giustizia che le rendo, anche l'interesse dell'amor proprio. Continui, con progressi corrispondenti a così mirabili principii, a far onore ed invidia alle sue pari, e quindi innanzi costantemente mi creda.
1891
A GIUSEPPE AZZONI - SIENA
Vienna 16 Agosto 1770.
Dunque non è vero che il mio caro padre maestro Azzoni si sia dimenticato di me. Ecco una sua lettera piena delle affettuose sue seduttrici espressioni, che non solo mettono in fuga tutti gl'ingiusti miei timori, ma mi fanno arrossire d'avere per qualche momento dubitato. Io gliene dimando perdono: son sicuro d'ottenerlo da chi (per teorica almeno) sa che certi sintomi amorosi sono assolutamente inevitabili.
In corrispondenza dell'eloquente elogio che voi mi fate dell'illustre ospite, di cui Siena presentemente si adorna, io dovrei farvi quello de' vostri augusti sovrani, che sono qui l'amore e l'ammirazione non solo di tutta la cesarea Corte, ma di qualunque ordine di persone: ma cotesta non è carica per le mie spalle.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Agosto Azzoni Siena Corte
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