Egli ha accettato l'invito ed alla fine del venturo settembre voi lo avrete in Toscana, ed io sarò privo della vicinanza d'un così dotto, qualificato e cordiale amico. Addio, caro padre maestro; continuate ad amarmi, e siate certo che anche volendo io non potrei non essere eternamente.
     
     
     
      1892
     
      A BALDASSARE PAPADIA - NAPOLI
     
      Vienna 16 Agosto 1770.
     
      Non è colpa mia, riveritissimo signor don Baldassare, se così tardi rispondo all'obbligantissima sua lettera de' 23 di giugno, perché non prima della scorsa settimana, per mezzo d'un domestico del signor conte di Kaunitz io son divenuto possessore del nitido esemplare delle egloghe sue pastorali, a me cortesemente destinato. Le sono gratissimo del dono, e non meno dell'invidiabil fregio onde adorna V. S. illustrissima il nome mio annoverandolo fra così dotta compagnia. Mi sono sommamente compiaciuto nel sentir risuonar soavemente di nuovo fra le sue labbra l'antica sampogna dell'amoroso pastor siracusano: e la facilità con cui (mercé le analoghe inclinazioni) è a lei riuscito di ritrattarla mi autorizza a sperare che non avrà più quella il rischio di rimaner lungo tempo muta, polverosa ed inutile. Non misuri la stima e la riconoscenza ch'io le professo dal mio involontario laconismo, che merita più compatimento che perdono; ma veracemente mi creda.
     
     
     
      1893
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 19 Agosto 1770.
     
      Rispondo più laconicamente che posso alla vostra del 4 del corrente: perché nel corso della cura capitale che qui stiamo facendo, non sono salubri le applicazioni.