Ritrovo ogni dì più maravigliosa l'estensione de' talenti de' quali la natura l'ha abbondantemente arricchita; e perché l'amo quanto l'ammiro, vorrei pure che la fortuna nel favorirla prendesse esempio dalla natura.
Addio, amabilissimo mio signor don Saverio. Delle mie conghietture sulla musica antica faccia pur ella ciò che le piace. Io non ho altro che farne dopo averla ubbidita, e dopo avere ottenuta la sospirata restituzione in integrum della povera mia dialettica. Mi conservi la sua preziosa amicizia e pensi ch'io, conoscendola al segno che la conosco, non potrei, anche volendo, non esser costantemente.
1899
A CARLO VALENTI - MANTOVA
Vienna 17 Settembre 1770.
Oltre gli altri meriti dei signor avvocato Berti, de' quali mi assicura il favore ch'ei gode dell'Eccellenza Vostra, è per me considerabilissimo quello d'avermi procurato un di lei venerato comando: e se non mi riuscirà di essergli utile quanto ardentemente desidero, sarà colpa della mia involontaria insufficienza; onde ne avrò rincrescimento ma non rimorso. Ne ho già parlato al degnissimo signor barone di Haagen, e sarà da lui certamente il signor avvocato gentilmente accolto: ma sull'affare giuridico che lo ha qui condotto, sa bene l'Eccellenza Vostra qual picciola influenza possono avere e le mie e le premure di chicchesia: poiché farebbe egual torto alla giustizia d'un probo ed esatto giudice così il crederla bisognosa di stimoli come lo sperarla accessibile alla parzialità.
La prudente segregazione da ogni tumultuoso commercio, nella quale mi asserisce Vostra Eccellenza di avere eletto quindi innanzi di vivere, è il sovrano rimedio onde mettere una volta l'animo in calma: ma non è rimedio per tutti.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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