1905
AL SIGNOR COSIMELLI - SAN GIORGIO NELLA VALLE DI RODNA
Vienna 7 Novembre 1770.
Poche novelle potrebbero giungermi, mio caro signor Cosimelli, atte a cagionarmi il piacere che ho risentito a quella del vostro meritato avanzamento. Congiurano molte cagioni a rendermelo grato: il sincero amore che ho per voi, quello che professo per la giustizia, e la compiacenza di me stesso nel veder verificati i miei prognostici, che han sempre contato fra gl'impossibili che il vostro merito non giungesse alfine a far violenza a quel capo sventato della fortuna. Me ne congratulo tanto con me stesso quanto con voi: e non tanto della graduazione, quanto del vostro umano e lodevole rincrescimento a riguardo de' vostri preteriti colleghi, per i quali io non posso proporzionare il mio compatimento, ignorando se sieno stati preteriti dalla Fortuna o dalla Natura. Conservatevi ad majora: e credete che quale io sono già stato per il capitano, e come son ora per il primo maggiore, sarò ancora per il maresciallo Cosimelli il medesimo.
1906
A FRANCESCO BELLONI - ROMA
Vienna 11 Novembre 1770.
L'obbligantissima cura di V. S. illustrissima nel procurarsi la familiare conoscenza dell'avvocato mio fratello, per poter mediante questa e scoprir da se stessa qualche inaspettata esigenza di lui e prontamente supplirla senza ch'egli s'avvegga delle mie disposizioni per i casi che non soffrono le dilazioni della posta: questa, dico, umanissima cura è una prova incontrastabile della lodevole affettuosa sensibilità del suo bel cuore e del conto ch'ella si compiace di fare dell'ereditaria mia servitù, che quanto era dovuta per gli antichi, tanto ora per i nuovi vincoli, che V. S. illustrissima le aggiunge, diviene invariabilmente costante.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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