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      Non ignaro della cortissima mia sufficienza, so purtroppo quanto mal proporzionato contraccambio io rendo alla parzialità sua offrendole tutto quello che io vaglio: pure se mai, oltre la mia indelebile gratitudine, sapesse V. S. illustrissima ritrovare in me qualche utile facoltà, mi obbligherà con un nuovo benefizio se metterà in attività il mio vero desiderio d'ubbidirla. Oh se potessi pur giungere una volta a personalmente conoscerla, abbracciarla e riverirla, o in Germania o in Italia, oh qual mai contento sarebbe il mio! Ma le sue e le mie circostanze me ne lusingano ben poco. Pure, a dispetto di queste, io ne nutrisco la speranza come fondamento d'un desiderio che mi è carissimo.
      Soffra l'importunità di questa lettera, inevitabile conseguenza del gentilissimo suo foglio del 27 dello scorso ottobre. Io so che non deggio esercitar troppo la sua pazienza, ma quando ella mi obbliga con nuovi favori, mi rincresce meno il parere importuno che ingrato. Il giusto panegirico ch'ella ha fatto nella sua lettera dell'augusto mio adorabile sovrano può bene immaginar quanto sia stato grato ad un antico e beneficato servitore come son io: e quanto io mi sia compiaciuto nella concordia dei suoi con i miei sentimenti. Spero che questa medesima le farà conoscere la sincerità, la stima e la riconoscenza con la quale io sono e sarò sempre.
     
     
     
      1907
     
      AD ANTONIO GIUSEPPE DONDI RATTI - MILANO
     
      Vienna 19 Novembre 1770.
     
      Non sapendo io rinvenir negli scritti miei né in tutto me stesso cagioni sufficienti a potermi aver procurato l'eccesso di parzialità di cui V. S. illustrissima mi onora, le cerco in lei medesima.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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