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      E le vivaci espressioni dell'obbligante sua lettera mi provano ad evidenza esserne la verace amabile sorgente l'innata sua interna compiacenza nell'ingrandir gli altrui pregi: dote privata degli animi generosi e gentili: e tanto più da apprezzarsi quanto meno è comune. Avrebbe già in me V. S. illustrissima un debitor di lei degno s'io fossi quale ella mi reputa: ma potrà ben supplire in gran parte al molto che mi manca per esserlo, se nel formar giudizio della mia gratitudine vorrà valersi (come la supplico) della liberalità medesima che ha posta in uso nel formar quello del merito mio, e se rimarrà pienamente persuasa ch'io già sono al presente e che sempre sarò quindi innanzi.
     
     
     
      1908
     
      A GIAMBATTISTA FORESTIERI - ROMA
     
      Vienna 19 Novembre 1770.
     
      Eccede l'esemplare gratitudine di V. S. illustrissima contandomi per merito così grande l'adempimento dell'obbligo universale d'una scambievole assistenza. Io sono stato generosamente premiato delle mie cure dal favore della Fortuna, che le ha fin qui secondate, e che ha somministrato nel felice incamminamento ragionevole motivo di sperare un esito somigliante al nostro affare. Io non lo spero solo, ma quasi me lo prometto considerandolo appoggiato ad un degnissimo personaggio che, per consenso comune, tanto onora la nostra Patria, nonché il distinto Ordine in cui si trova.
      Avendo io già diffusamente scritto all'avvocato mio fratello quanto mi occorreva dirle intorno alla eseguita commissione, né potendo dubitar ch'ella l'ignori, non mi resta che l'assicurarla (siccome faccio) del mio desiderio d'ubbidirla e della infinita sincerissima stima con cui sono.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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