E non ne chiedo meno per la rarità e brevità delle mie lettere, effetti della ormai stanca e troppo oltre le sue forze occupata età mia. Addio, mio caro signor Rovatti: non vi stancate voi di riamarmi e credetemi costantemente.
1913
A MARIA FORTUNA - SIENA
Vienna 31 dicembre 1770.
La giustizia ch'io rendo a suoi distinti talenti non ha dritto alcuno di pretendere alla sua gratitudine, non essendo che l'adempimento del debito d'un sincero giudizio. Anzi, somministrandomi ella sempre nuove occasioni di compiacermi del mio, diventa nuovamente di giorno in giorno mia creditrice. Veggo in fatti i suoi felici progressi nella leggiadra canzone e nel sonetto de' quali si è compiaciuta di farmi parte, ed il nobil coraggio da cui si è trovata inspirata a calzare il pericoloso coturno mi assicura ch'ella già sentiva in se stessa tutta quella vigorosa destrezza che per reggervisi sopra esige l'uso di quello: onde e con esso lei e meco stesso me ne congratulo. I torrenti de' componimenti poetici che nelle festive passate occasioni hanno assediata ed oppressa l'augustissima mia padronale hanno fatto contrarre una dichiarata avversione per ogni specie di somiglianti tributi: ed ella sa purtroppo ch'io non posso ignorarla. Onde ognun vede a qual ritegno in tali circostanze mi obblighi il mio rispetto.
Mi auguro opportunità di servirla proporzionate alla limitata mia facoltà, e sono intanto con la più sincera stima.
1914
A EMANUELE TORRES - GORIZIA
Vienna Dicembre 1770.
* Benché il mio pur troppo giusto timore mi avesse tolto il coraggio di dimandar novelle di Gorizia, seppi, senza richiederne, la seguita nostra funestissima perdita.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Rovatti Dicembre Gorizia
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