Ve ne sono perciò gratissimo, e ve ne rendo quell'ampio contraccambio che il vostro merito esige e che l'amor mio mi consiglia.
La giustizia che in Milano ed in Firenze è stata resa all'Eccellenza delle vostre rappresentazioni è un effetto necessario di quei distinti doni de' quali la natura vi ha parzialmente fornito, e del mirabil uso che ha saputo farne la vostra industriosa esperienza; sicché, sempre sicuro dell'universale applauso che voi dovete raccogliere, n'esulto quando ne vengo informato e l'immagino quando l'ignoro.
Ammiro il vostro coraggio, che avete dimostrato nell'esporre all'inoculazione una così cara parte di voi medesimo: confesso che io nel vostro caso non avrei saputo risolvermi a tale impresa, e desidero che la felicità dell'operazione e le prospere conseguenze della medesima vi ricompensino con usura i palpiti e le angoscie che per legge di natura avrete indubitatamente sofferto.
Addio, mio caro signor Carattoli; non veggo l'ora di abbracciarvi. Qui siete atteso con impazienza e da tutti e particolarmente da me, che sono e sarò sempre pieno d'amore e di stima.
1916
A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 7 Gennaio 1771.
È possibile, amatissimo mio signor Rovatti, che possiate aver dimenticato ciò che tante volte vi ho scritto intorno all'arbitrio da me perduto dal momento che venni a questa Corte di comporre altri versi che quelli che esige il mio impiego? Le occupazioni di questo non mi lasciavano tempo per le straniere, onde avendo dovuto per tanti anni negare ubbidienza alle commissioni di persone degnissime di rispetto, per non irritar giustamente quelle non ho più potuto esser compiacente con altri.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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