1919
     
      A LEOPOLDO TRAPASSI - ROMA
     
      Vienna 21 Gennaio 1771.
     
      Le aniles fabulae, che equivalgono alle puerili delle quali asserite voi di dilettarvi nella vostra del 5 corrente, considerate con quel disinganno che all'età nostra si conviene, non sono di minore importanza di quello che noi chiamiamo grandi eventi, perché mettono in tumulto i sistemi de' nostri errori. Onde mi congratulo moltissimo con voi che sapete trovare in esse un grato ed innocente trattenimento, Tutto è favola, caro fratello, su questo sporco teatro in cui siamo: e le meno ridicole son quelle appunto che meno alimentano quelle passioni che ci fanno sognare ad occhi aperti. In mancanza di materia un poco di morale può soffrirsi in una lettera, ma non è soggetto con cui sia utile il familiarizzarsi a chi è perseguitato da' flati ipocondriaci.
      Addio. Vi abbraccio con la vostra appendice e sono de more il vostro.
     
     
     
      1920
     
      AD ANTONIO GREPPI - MILANO
     
      Vienna 7 Febbraio 1771.
     
      Tanto V. S. illustrissima è costante nell'obbligarmi con le sue gentili attenzioni, quanto ostinata è la mia fortuna nel negarmi l'occasione e la facoltà di meritarle: ed intanto la mia giustissima riconoscenza va degenerando in mortificazione. Non basta a V. S. illustrissima lonorarmi coi suoi cortesi auguri di felicità per il nuovo anno, ma si affretta nel tempo stesso a verificarli col prezioso dono della delicata giorgina lodigiana. Oh quanto mi parrà essa più saporita se cercherà V. S. illustrissima di scoprire in me qualche attività ad ubbidirla, e s'io potrò una volta, senza arrossirmi sempre della perpetua mia insufficienza, e renderle con più coraggio il contraccambio degli obbliganti uffici suoi, e rinnovarle le sincere proteste della stima, della gratitudine e dell'ossequio con cui sono.