Per eccesso di affettuosa parzialità m'investe della dignità d'oracolo: ma questa a me non sarebbe mai convenuta, e dopo la morte del gran Pane è disperata per tutti. Pure nel presente caso io posso fortunatamente consigliarla con sicurezza ed arditamente far uso della graduazione alla quale l'amor suo mi solleva. Il mio consiglio è dunque che per assicurar l'onore de' suoi poetici studi non tenga mai in avvenire altro cammino di quello che ha fin'ora tenuto, ed è il mio fatidico presagio ch'ella diverrà, così facendo, uno de' più distinti ornamenti del Parnaso italiano. Del mio presagio e del mio consiglio è più che sufficiente fondamento la sola canzone che a lei è piaciuto comunicarmi. Essa è poetica e connessa, filosofica e ridente, fluida con nobiltà, vivace con misura, e ricca di pensieri, d'imagini e d'espressioni così poco comuni, che scuoprono l'abbondanza della doviziosa miniera che le ha prodotte. Me ne congratulo seco, e rispetto in lei l'efficacia di quei sovrani riflessi che così fausti alle lettere eccitano ne grandi ingegni quella feconda fermentazione senza la quale sarebbe loro inutile la parzialità della natura. Accetto con la dovuta riconoscenza e contraccambio il prezioso dono della sua amicizia, e conterò quind'innanzi fra i più stimabili favori della mia fortuna la facoltà di protestarmi.
     
     
     
      1925
     
      AD ANTONIO GIUSEPPE PRADI - MILANO
     
      Vienna 7 Marzo 1771.
     
      Prova ben poco meritoria esige V. S. illustrissima dell'ubbidienza mia richiedendomi di appagare una sua non discreta solo ma parziale ed obbligante curiosità. È verità, non mistero, che il dramma per musica, destinato a rappresentarsi in Milano per le imminenti auguste nozze, è da me scritto per ordine della clementissima mia padrona l'imperatrice regina, e che il titolo del medesimo è Il Ruggiero, o vero L'eroica gratitudine: soggetto trattato ne' tre ultimi canti del Furioso dell'immortale Ludovico Ariosto.