Mi soffra coi miei difetti, e creda che, a lor dispetto, io sono e sarò invariabilmente.
1935
A FRANCESCO GRISI - ALA
Vienna 6 Maggio 1771.
Nella folla delle inutili lettere, ma che non mi lasciano l'arbitrio in questa settimana di trascurarle, appena mi rimane qualche momento per rispondere all'ultima dell'amabile mio signor Grisi, piena di quel suo costante e tenero affetto di cui io sono tanto contento quanto geloso. A dispetto della mia fretta non voglio che ignori l'occasione che mi si è presentata in Vienna di parlar di lui col Padre guardiano di Roveredo: degnissimo religioso che ha predicato qui con molta approvazione nella scorsa quadragesima. Gli ho fatto il racconto della prima origine della nostra conoscenza, e del vostro fin dall'età meno esperta sempre savio costume. Se mai vi cade in acconcio d'incontrarvi seco mi sarà carissimo se vi piacerà di rinnovargli la memoria della mia vera e devota stima. Addio, mio caro signor Grisi, conservatemi lamor vostro, sicuro d'esserne pienamente contraccambiato.
1936
A ERCOLE ANTONIO VENDETTINI - ROMA
Vienna 6 Maggio 1771.
In corrispondenza dell'eccessivo gratuito amore di cui V. S. illustrissima mi onora, vorrei pure trovare alcuna facoltà in me onde utilmente contraccambiarlo, ma la circonferenza del poter mio è così angusta, ed han sì poca relazione fra loro i vertici ne quali ed ella ed io ci aggiriamo, che non posso ragionevolmente concepire alcuna né pur lontana speranza onde soddisfare a questo vivo mio desiderio. Intanto che me ne auguro le occasioni, soffra V. S. illustrissima da me l'amoroso consiglio di eseguire esattamente quello de' prudenti suoi genitori, che desiderano ad altro impiegati i suoi talenti che agl'inutili studi poetici.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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