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      Rassegnato per tutto il corso della mia vita a soffrir la disgrazia di tanti miei illustri colleghi, non cangerò certamente costume a quest'ora per le seduzioni della vostra rettorica. Cotesta deità non ha bisogno de' miei incensi, ed io non mi sento inclinato ad invidiare i di lei favoriti. Voi che non vi trovate addosso il demerito della mia professione, potreste sperar più graditi gli omaggi vostri. Perché non offrirli? E non mettere a profitto la dovuta preminenza che hanno i teologi sopra i poeti? Ah potessi venire anch'io a goder con esso voi, almeno per qualche settimana, la deliziosa tranquillità della diletta vostra Tebaide! Vi abbraccerei mille e mille volte come faccio con l'animo , godrei sotto gli auspici vostri le umane accoglienze della gentilezza sanese, vedrei bene spesso con voi la stimabilissima signora Livia, andrei da voi guidato a spegner talvolta la sete nelle celebrate acque di Fonte Branda, e gusterei forse ancora di quei mirabili fichi de' quali dalle finestre della vostra camera voi regolate l'educazione, e che sollecitavano già con tanta efficacia la vostra partenza da Vienna. Ma son questi pia desideria. Intanto però non cessate d'amarmi, sicuro ch'io sono e sarò invariabilmente.
     
     
     
      1938
     
      A GIUSEPPE BOTTONI - PISA
     
      Vienna 23 Maggio 1771.
     
      Con infinito piacere, che mai non avrei saputo sperare di ritrarre dall'eccesso della mia mestizia, ho letto avidamente le sei Notti dellinsigne poeta Young nellelegante versione di V. S. illustrissima, e le sono gratissimo di avermi così abilitato alla conoscenza delle Muse anglicane, a dispetto della mia involontaria imperizia del colto loro illustre idioma.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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