Misuri V. S. illustrissima dal merito suo la mia stima e da questa l'amor mio, e se vuol rendermene un carissimo contraccambio mi creda costantemente in avvenire, non già con ossequio solo, ma con veracissima tenerezza.
1940
A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
Vienna 27 Maggio 1771.
Nell'angelica docilità che onora l'ultima vostra felicissima lettera in versi trasparisce, mio caro signor Rovatti, tutto il candore della vostra bell'anima. Quegli affettuosi sensi che la compongono mostrano la limpida virtuosa sorgente dalla quale derivano, e mi rendono contentissimo di me stesso nel considerar quanto degnamente io abbia collocato l'amor mio. Ho tardato a rispondervi per impedimenti fisici, né lo faccio ora così prolissamente come vorrei perché, come altre volte vi ho detto, la mia povera testa si va ora ogni giorno più vendicando dell'abuso che troppo lungamente ho fatto delle limitate sue facoltà, e non mi permette che discretissime applicazioni. Ma siate per altro certissimo che la mia tenera amicizia per voi ha così salde e profonde radici che resistono e resisteranno alle insidiose detrazioni dell'età ed a qualunque incomoda vicenda di questa mia annosa e logora macchinetta. Addio, mio caro signor Rovatti; conservatevi qual siete, riamatemi come fate e come io non cesserò mai d'essere.
1941
A FRANCESCO ANTONIO MAINONI - MILANO
Vienna 30 Maggio 1771.
Conto fra gl'invidiabili vantaggi che mi produce la gratuita affettuosa propensione di Vostra Paternità illustrissima la desiderabile conoscenza del degnissimo signor conte Sormani: e mi studierò di meritarla, per quanto la mia attenzione è capace di supplire alle altre facoltà che mi mancano.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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