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      Sicché non mi rimane altra facoltà ed arbitrio di quello di rendergli grazie della sua parzialità e pregarlo non già a perdonarmi, ma a compatirmi per una renitenza della quale il maggior danno è dal canto mio. E pieno intanto di stima e di riconoscenza mi protesto.
     
     
     
      1956
     
      A MATTIA DAMIANI - VOLTERRA
     
      Vienna 29 Agosto 1771.
     
      L'affettuosa obbligantissima. cura di V. S. illustrissima di andarmi di tratto in tratto confermando nell'antico invidiabil possesso della parziale sua reminiscenza, seconda mirabilmente la mia continua sollecitudine di raccoglier novelle della sua riverita persona, delle quali dopo la mancanza del Consiglio di Toscana in questa Corte si è resa per me molto più malagevole l'inchiesta. Gliene rendo le dovute sincerissime grazie: tanto più che, assicurandomi delle favorevoli disposizioni dell'animo suo verso di me, mostra chiaramente di non ignorare quali sieno verso di lei quelle del mio. Approvo ed invidio quel prudente ozio ch'ella concede alla sua mente, dispensandola da quelle violente benché lusinghiere applicazioni che troppo attraggono gli spiriti. Convien pure una volta ridursi a rispettar la debolezza di questa nostra fragile macchinetta, e, dopo aver vissuto il più gran tratto della nostra vita per gli altri, a viverne qualche spazio per noi medesimi. Io ne ho da ben lungo tempo gran bisogno, e non solo di buona voglia la imiterei (come farò se mi sarà alfine permesso) ma gliene avrei dato l'esempio, se l'adorabile mia sovrana non contasse per abbondanza di vigore gli sforzi dei mio zelo, e su questo fallacissimo calcolo non mi rimandasse di quando in quando all'arena, benché jam rude donandum.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





Agosto Consiglio Toscana Corte