Gradisca dunque i miei veri e sinceri ringraziamenti della generosa sua gentilezza, e me ne conti per debitore. Le sono (come è ben ragione) gratissimo dell'obbligente cura d'inviarmi l'epigramma recentemente rinvenuto nell'isola Pandataria. La stima che ne fa V. S. illustrissima basta per aggiudicargli la mia, non essendo permesso di pronunciare in ciò propria sentenza a miei pari non addestrati a pescare ed a nuotare sott'acqua in questi critici mari. Un dottissimo letterato addetto all'imperial Biblioteca, a cui ho comunicato l'epigramma, ne crede greco e non latino l'autore, fondandosi su qualche errore che secondo il parer suo non può essere dello scarpellino, e su qualche frase che sembra a lui trasportata. Io procurerò il foglietto letterario di Firenze, e senza timor d'ingannarmi crederò ciò che ella ne crede. Per altro in queste contrade qualunque specie di letteratura è merce che non ha il minimo spaccio: e la fisica di ciò indubitata ragione è l'enorme e ruinoso sistema militare, che per difendersi l'un dall'altro si trovan presentemente mal lor grado costretti tutti i sovrani a sostenere; sistema che assorbisce tutte le cure e le sostanze de' principi e de' privati: poiché questi sono obbligati tutti ad incamminarsi per l'unica via d'onde ora possono sperarsi progressi; e quelli crederebbero d'essere reprensibili curatori della pubblica sicurezza, se distraessero in onor di Minerva la minima parte di quello che basta a pena alle esigenze di Marte. E questa, mio caro signor Martorelli, pur troppo incontrastabile verità risponde chiaramente ad una quantità di problemi che ci paiono inesplicabili.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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