Si conservi ella gelosamente all'onor della patria e delle lettere; mi creda sempre con rispetto corrispondente al suo merito ed alla mia riconoscenza.
1958
AD ANTONIO GRAZIOSI - VENEZIA
Vienna 17 Settembre 1771.
Era così candida e chiara nella prima mia lettera la risposta alle istanze che replica il gentilissimo signor Antonio Graziosi, ch'io son forzato a credere ch'egli supponga in me ritrosia più tosto che insufficienza. Si disinganni, la prego. Gli dissi ch'io non ho né l'ozio né la costanza che bisognano per la laboriosa revisione di dieci volumi, e gli dissi il vero. Né l'inclinazione che mi sentirei a compiacerlo, né il natural diletto che provano tutti i padri, né i vantaggi dei loro figliuoli bastano a somministrarmi quelle facoltà che mi mancano. Non creda neppure ch'io abbia qualche impressione degli scritti miei da me diligentemente corretta: oltre le mie occupazioni, che mi hanno distratto da somigliante operazione, io (sia debolezza o ragione) provo grandissima repugnanza a rileggere i miei componimenti già pubblicati, temendo sempre d'incontrare in essi nuove ragioni di essere poco contento di me medesimo. A dispetto de' miei difetti non mi ritolga il dono della sua parzialità e mi creda con la dovuta stima.
1959
A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 18 Settembre 1771.
Il dono della nuova cantata scritta da V. S. illustrissima per festeggiare il dì natale dell'adorabile sua sovrana mi conferma nella fiducia dell'invidiabil e possesso in cui ella mi conserva della parziale sua ricordanza, e gliene sono gratissimo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Settembre Antonio Graziosi Settembre
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