Il Ruggiero o vero L'eroica gratitudine, ultimo mio non so se parto o aborto, che a tenore dell'antico privilegio le invio (oltre gli altri svantaggi che avrà forse a fronte de' suoi fratelli maggiori, figliuoli di padre più vigoroso) temo che avrà ancora il demerito di giunger tardi. Egli è scritto d'ordine augustissimo per rappresentarsi in Milano: e la mia adorabile sovrana non ha permesso che se ne pubblichi di qua alcun esemplare prima dell'avviso d'essersi colà già prodotto; onde non è difficile che la mia cura sia stata già prevenuta: ma in tal caso varrà questa spedizione per difesa almeno della mia non trascurata diligenza. Ella si meraviglierà che all'età mia e dopo tanti e tanti viaggi in Parnaso io mi avventuri ancora ad intraprenderne de' nuovi, a rischio di rimanere in cammino. Me ne maraviglio anch'io, riveritissima mia signora principessa, ma la gratitudine verso la clementissima e benefica mia padrona, non ancora infastidita delle mie fanfaluche, e l'ardente zelo d'ubbidirla sostengono in me le veci di quella attività che non dovrei più ormai prudentemente promettermi. Queste giuste riflessioni e la costante parzialità di cui l'Eccellenza Vostra mi onora mi assicurano della sua indulgenza: e mi auguro che gli altri l'imitino.
      Non ho più novella alcuna di monsignor arcivescovo di Bari, e ne sono avidissimo: di quella di Vostra Eccellenza e del degnissimo signor principe suo figliuolo (che ossequiosamente riverisco) me ne vado continuamente procurando dalla signora principessa Piccolomini, dal signor marchese della Sambuca, e da quanti da coteste capitano alle nostre contrade: e costantemente, con mio sommo contento, le raccolgo prospere e perfettamente concordi a miei voti: anzi io ritrovo per lo più in esse materia onde lusingar la mia vanità: poiché quasi tutti mi assicurano che sempre l'Eccellenza Vostra si sovviene ancora benignamente di me.