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      Io gli rispondo brevemente facendogli vedere che non è atto d'onest'uomo il mettere alcuno al pubblico contro sua voglia. Dio buono! Che maledetta persecuzione è mai questa! La speranza d'un vilissimo lucro mette in questo pericolo la mia riputazione.
     
     
     
      1968
     
      ALLA CONTESSA D'ALTHANN - PRESBURGO
     
      Vienna 7 Novembre 1771.
     
      Come avrei potuto mai lusingarmi, riverita signora contessa, che potessero interessarvi i miei figliuoli, e particolarmente il povero Ruggiero, così tardo frutto d'un esausto e troppo esercitato terreno? Eccovelo dunque, già che vi piace d'averlo, tal qual'io ho saputo farlo stanco e rifinito dopo tanti e tanti parti ed aborti che l'hanno preceduto. Fate almeno a lui quelle carezze alle quali non può pretendere il padre, e ricompensatelo così in vece mia dell'onore che mi ha procurato d'un vostro comando. Fate in modo che, in grazia d'un'amabile portatrice, ei sia amorevolmente accolto, nel doppio esemplare che accludo, dal mio non meno caro che venerato signor conte Nicolò Palffi, rammentando a lui, alla degnissima consorte e alla florida loro famiglia il mio antico ed invariabile rispetto. Vorrei pure che i vostri cancherini fossero più discreti de' miei, ma parmi che gli uni e gli altri ci siano stati assegnati per esercizio non interrotto dell'eroica nostra pazienza. Tiriamo innanzi: e facciamoci almeno onore della nostra costanza. Mi congratulo delle prospere novelle del caro sposo così intorno alla sua privata che alla pubblica miglior salute ed alle altre favorevoli circostanze che si godono nella sua Siberia; ma non intendo con qual coscienza i suoi superiori possano obbligare alla solitudine i talami nuziali, e specialmente in tempo d'inverno.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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