Qual uomo vivendo gli anni di Matusalem sarebbe capace di compire le opere da voi intraprese e disegnate? Credetemi, caro amico: il vostro studio più necessario è quello di calmare la straordinaria fermentazione che si fa nella vostra mente; cotesto tumulto di spiriti non solo v'impedirà di poter rendere castigata e compiuta alcuna opera vostra, ma la confusione delle immagini si comunicherà anche alle cose non letterarie, e produrrà una dannosa varietà ed incostanza nella scelta delle vostre direzioni ed azioni a riguardo della vita civile: e ora v'innamorerà la milizia, ora vi alletterà l'agricoltura, ora l'ecclesiastico, ora lo stato coniugale, e sempre a voi stesso contrario e da voi stesso discorde, renderete infelici tutti i giorni della vostra vita. Lo studio che avete intrapreso della storia degli insetti mi par quello che più d'ogni altro vi convenga. In primo luogo vi piace, in secondo luogo siete provveduto di quella abbondante dose di curiosità e di pazienza che bisogna per riuscirvi, e si confà a meraviglia col vostro genio solitario: ma in questo studio medesimo non vi caricate tutto in un tratto di tutti gl'infiniti rami che lo compongono, riunite le facoltà del vostro ingegno ad ordinarne e dilucidarne una parte, compiacetevi nella perfezione di quella, e passate poi a far lo stesso in un'altra. Perdonate, caro amico, la sincerità dell'amor mio, che non può soffrir con indifferenza l'abuso che voi fate delle vostre invidiabili ed ammirabili facoltà. Un uomo del vostro ingegno, del vostro sapere e degli illibati vostri candidi costumi non merita che si faccia di lui quello strazio che voi fate di voi medesimo, perdendo i più bei frutti che una discreta coltura potrebbe ritrarre da così felice terreno.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Matusalem
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