Fra tante incertezze quello di che non posso dubitare è la parzial premura dell'Eccellenza Vostra per il mio Ruggiero, e gliene sono quanto è ben giusto riconoscente. Siccome son sicuro di non errare fidandone la cura alla sua parziale ed esperimentata prudenza, la quale potrebbe ben essere che giudicasse maggior vantaggio dell'autore il tralasciar la rappresentazione del Ruggiero che l'avventurarla in mano di esecutori poco sicuri.
La supplico di rinnovar la memoria del mio rispetto al signor principe suo figliuolo, e di mandare al suo destino l'acclusa risposta: ma sopra ogni altra cosa di credermi sempre con la medesima antica, invariabile venerazione.
1978
A GENNARO PIGNATELLI - BARI
Vienna 16 Dicembre 1771.
Il veneratissimo foglio col quale V. S. illustrissima e reverendissima onora l'antica servitù mia, e calma le mie impazienti sollecitudini con le prospere sospirate notizie di sua salute, è uno di quei tratti d'umanità e di gentilezza che distinguono l'amabile suo e rispettabile carattere, degno di più ampio teatro di quello in cui la Providenza per ora l'ha collocata per servirsene forse poi d'istrumento all'esecuzione di suoi più vasti disegni. La mia avidità di parlare e d'informarmi della degnissima sua persona ha nello scorso settembre potuto fortunatamente appagarsi, essendosi per alcuni giorni trattenuto in questa Corte per affari del suo Ordine il reverendissimo padre abate Pozzi: uomo che alle molte sue cognizioni letterarie aggiunge quella del mondo: che sa valersi nella società d'una sua propria seduttrice e vivace eloquenza, dissimulatrice dell'arte: destro, ma franchissimo negoziatore, e giustissimo conoscitore ed estimatore delle adorabili qualità di V. S. illustrissima e reverendissima.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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