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      Cecco è dialetto fiorentino; il romano è Checco, ed il napoletano Ciccio. Addio, mio caro signor Benincasa: debellate le vostre febbriciattole; non vi stancate di riamarmi, e credetemi senza affettazione segretariesca.
     
     
     
      1982
     
      A TOMMASO FILIPPONI - TORINO
     
      Vienna 26 Dicembre 1771.
     
      Fra le amorevoli accoglienze che ha esatte in Italia il mio Ruggiero, non educato dall'annoso suo padre fra così liete speranze, a quella sono stato più vivamente sensibile che da voi ha ricevuta, amatissimo mio signor Filipponi. Mi sono compiaciuto che abbiate ritrovato in questa tarda produzione dello stanco ed esausto ingegno mio qualche tratto ancora dell'antica fisonomia del vostro amico; e mi sono avveduto con sommo mio contento di quello che una tal conoscenza ha cagionato nel vostro bel cuore. Questi teneri sintomi d'una sincera amicizia mi han trattenuto con diletto nella diuturnità della nostra, e me ne han fatto riandar piacevolmente i remoti principii ed i costanti successivi progressi. La mia viva immaginazione ha passeggiato di bel nuovo in Roma la strada Giulia ed il bosco Parrasio sul Gianicolo con esso voi; ha con voi respirato in Napoli l'aure ridenti e salubri del Sebeto; e mi ha resi presenti i nostri arcani festivi e innocenti simposii e le poetiche nostre confabulazioni. Vedrete di quali e quanto allegre idee io son debitore alla vostra lettera; io ve ne deggio particolarmente esser grato perché ho gran bisogno di questi specifici contro l'ostinata persecuzione de' miei flati ipocondriaci, che tutto tingono a bruno.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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