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      2001
     
      A FRANCESCO ANTONIO MAINONI - MILANO
     
      Vienna 16 Marzo 1772.
     
      Con la solita avidità che m'inspirano i componimenti di V. S. illustrissima ho velocemente trascorso il suo nuovo poema: e l'ho poi a più bell'agio con doppio piacere attentamente riletto. Ho trovato in esso quella felice con nobiltà poetica eloquenza che a lei si è resa ormai familiare: quella copiosa erudizione che conferma ed adorna le sentenze degli scrittori senza accusarli d'una fastosa soprabbondanza: quel solido ragionar filosofico che non sente punto la cattedra: e quell'esattezza finalmente di buon giudizio che non perderebbe giammai in lei il suo equilibrio se non si lasciasse ella in qualche luogo sedurre dalla affettuosa parzialità della quale troppo visibilmente mi onora. Io so purtroppo assai bene a qual misura debba ridursi il vero senso delle sue tanto a me favorevoli espressioni, onde non gliene imputo gli eccessi; anzi in grazia dell'amabil cagione che gli produce io ne dissimulo a me stesso il rossore. Ma come si può mai sperar dal pubblico questa interessata indulgenza? Comunque ciò sia, l'essersi ella esposta per favorirmi ad esserne disapprovata è prova così incontrastabile dell'amor suo, che merita ed esige da me quel contraccambio d'affetto, di stima, di gratitudine e d'ossequio col quale e sono e sarò sempre.
     
     
     
      2002
     
      A GIUSEPPE ROVATTI - MODENA
     
      Vienna 16 Marzo 1772.
     
      La vostra lettera del 13 dello scorso febbraio mi trovò alle mani con un doloroso assalto reumatico, che qui quest'anno è alla moda, che mi ha obbligato per varie settimane a non uscir di casa, e che tuttavia, benché me lo permetta, non vuole abbandonarmi ancora affatto, e va diloggiando più lentamente che può dal mio fianco destro, dove si era più vigorosamente trincerato.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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