Il rimprovero l'affliggerebbe inutilmente. Addio. Abbraccio la sorella e sono il vostro.
2006
A SAVERIO MATTEI - NAPOLI
Vienna 13 Aprile 1772.
L'amichevole escandescenza della quale, a riguardo del noto libro, tutta vivamente scintilla l'ultima obbligantissima lettera di V. S. illustrissima, mi ha giustamente fatto gustare una specie d'insolito piacere, scoprendomi con incontrastabile evidenza quale intima e distinta parte mi abbia ella conceduta nel suo bel cuore, tanto (mercé l'affetto che l'occupa) più del mio medesimo sensibile nelle strane avventure che mi riguardano. La dottrina, la probità ed il buon giudizio col quale ella ragiona su questo fenomeno non han fuggita la mia osservazione: ma come sue qualità da me in lei da ben lungo tempo già conosciute ed amate, non han potuto sorprendermi: mi ha ben sorpreso il trovarmi convinto che il signor don Saverio sia mio ad un segno al quale io non dovea credermi autorizzato a pretendere. Onde riandando a tutto quello che in questa contingenza ha detto, fatto e pensato a favor mio, sento di qual debito di gratitudine mi abbia egli nuovamente caricato, e sento con quali indissolubili legami or debba stringermi a lui Amor che a nullo amato amar perdona. Se non mi trova V. S. illustrissima in quella agitazione che ha cagionata in lei l'amicizia, non creda d'aver giusto motivo di meravigliarsene. Quando avrà scorse tutte quelle Olimpiadi delle quali io l'ho preceduta nel nascere, sentirà ben ella ancora men pronte ad accendersi tutte le interne fermentazioni dell'animo suo, e scemate considerabilmente di peso e d'efficacia mille e mille vicende umane che sono ora in possesso di rallegrarla o di affliggerla.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Saverio Amor Olimpiadi
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