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      Ho trovato in questo suo poetico lavoro trasportati con esatta e mirabile fedeltà tutti i miei più minuti pensieri: e benché io non mi senta in istato di giudicar de' pregi dell'eloquenza francese, de' quali gli ha ella nuovamente adornati, posso assai bene argomentar, dall'eleganza e dalla proprietà della lettera portatrice del dono, quanto debba valere nel proprio chi sa, come V. S. illustrissima, così magistralmente spiegarsi in un idioma straniero. Mi congratulo seco de' suoi colti e felici talenti, e con me stesso dell'invidiabile acquisto d'un così degno fautore. E desiderando di rendermene meritevole, mi dichiaro intanto con la più grata ed ossequiosa stima.
     
     
     
      2008
     
      A GIUSEPPE CALVI - MESSINA
     
      Vienna 13 Aprile 1772.
     
      Il convito degli Dei, componimento che pur troppo si risente dell'immatura età di quattordici anni, nella quale lo scrissi, non poteva mai aspirare all'onore di servir di motivo a qualche intrapresa d'un suo pari. Vostra Paternità illustrissima si scusa d'un furto, ed io le rendo grazie d'un beneficio, poiché mi compiaccio ora d'un'opera che, uscita quasi informe dalle mie, veggo ora perfetta fra le sue mani. Nel suo Prologo non si conosce punto la fretta: l'elocuzione n'è tutta nobile e chiara ed armoniosa: le ariette sono felicissime: non v'è un momento d'ozio: e per tutto traspira il buon giudizio dello scrittore, carissimo evidentemente alle Muse. Sia loro grato, e non ne trascuri il consorzio. Lo sia anche a me in contraccambio del sincero amor mio, e mi creda con affetto eguale all'ossequio.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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