Io non ne scrivo nulla a mio fratello: regolatevi seco con la vostra prudenza, ed avvertitemi quello che voi credete utile ch'io gli palesi o gli nasconda.
Non è possibile, caro Buzzano, che voi tralasciate di scrivermi in avvenire. Voi dovrete fare adesso in casa quello che facevate già voi, e di più quello che faceva la povera Barbara. Voi in figura di servitore sarete il capo di casa: le mesate dal signor marchese Belloni si pagheranno a voi: voi le difenderete da mio fratello dicendo che ne dovete render conto al signor marchese suddetto, e le impiegarete con la vostra prudenza in modo che non manchi nulla al mio fratello, e, quando occorrano casi straordinari e che non vi sia tempo di scrivermi, il signor marchese suddetto somministrerà il bisognevole. È vero che bisogna procurare al possibile che le mesate vadano in equilibrio con le spese; ed in ciò mi fido alla vostra onoratezza e equilibrio. Da tutto ciò dovete conoscere che (se non ogni settimana) almeno di quando in quando convien ch'io sia informato da voi dello stato di mio fratello e della casa. Vi raccomando questa cura, e vi assicuro che non trovarete in me ingratitudine, e che da questo momento io vi conto per mio, Addio, caro Buzzano. Conservatevi e credetemi il vostro.
P. S. Benché avendo avuto mio fratello il denaro di Napoli, e che essendo stato sempre proveduto di tutto dalla sorella, non dovrebbe mancare ancora di quattrini, pure, s'egli vi dimanda lo scudo mensuale che la sorella soleva dargli, continuate a somministrarglielo.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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