Addio. Abbiatevi cura, se avete virtù da poterlo fare, e se non l'avete raccomandatevi a chi può darvene. Addio di nuovo. Il vostro.
2027
A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
Vienna 9 Giugno 1772.
Non so se debba rallegrarmi con esso voi dell'acquisto fatto della pingue collezione de' drammi musicali. Troverete (come altre volte è a me avvenuto) moltissima paglia e poco grano, e questo di cattiva specie. Il Siface non basta per compensare l'inutilità della messe. Vi sono gratissimo della gentile offerta che me ne fate, ma, essendomene alcun anno fa capitato un esemplare, l'ho riletto, e non sono stato punto tentato di darlo per legittimo. È un dramma fatto senza volerlo fare: l'idea era di raffazzonare un antico libretto ad istanza del maestro Porpora: e nel raffazzonarlo fu interamente cambiato, perché era troppo differente la stoffa dell'originale da quella delle rappezzature e faceva un contrasto troppo mostruoso di stili totalmente discordanti; ma pure non è mio, benché non credo che vi sia rimasto alcun verso del primo autore. Per esser mio avrebbe dovuto esser da me da bel principio immaginato, ed io di questo non mi son proposto mai altro che la rettificazione di qualche parte; e benché non ne abbia lasciata alcuna intatta, non le ho mai considerate come membri d'un tutto da me preventivamente immaginato, onde dee per necessità esserne imperfetta la connessione: sicché fate pur quell'uso che vi piace del Siface, ma non lo date per mio figliuolo, non potendo io in buona coscienza darlo per tale.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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Giugno Siface Porpora Siface
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