In somma, a dispetto della fortuna, la vostra lettera mi è finalmente capitata. L'ho attentamente letta e considerata e ne ho trovato lo stile nobile, robusto e poetico, i sentimenti tutti d'accordo con la più sana filosofia e cristiana morale, le imagini frequenti, non comuni e vigorosamente colorite: ed in tutto il componimento è visibile non meno la vostra dottrina che l'ottimo costume dello scrittore. Né crediate che in questo giudizio abbia parte alcuna la seduzione della parzial maniera con la quale nel detto libro voi parlate di me, non ne' versi solo, ma nella prosa ancora della detta e festiva dedicatoria al signor marchese Fontanelli: alla serena vivacità della quale vorrei pure che corrispondesse per mia consolazione il tenore dello stato presente dell'animo vostro, che nelle ultime vostre lettere comparisce con mio sommo dolore torbido senza motivo, e fuor di misura oppresso e sconvolto. Abbiate, caro amico, abbiate pietà di voi medesimo: non secondate la propensione fisica alle idee malinconiche, rompetene il corso con distrazioni efficaci a dispetto delle interne repugnanze che incontrerete nel farlo. Io non son consigliere inesperto: son molti anni che combatto anch'io con gl'istessi nemici, e se non giungo a debellarli, evito che mi opprimano. Addio, amatissimo signor Rovatti. Continuatemi il vostro affetto, e credete ch'io non lascerò mai d'essere.
2035
A VINCENZO CAMILLO ALBERTI - BOLOGNA
Vienna 20 Agosto 1772.
Benché corra felicemente (non so da chi promossa) per tutta l'Italia e la Germania, è falsissima la novella che mi pubblica bibliotecario di questa imperiale Biblioteca.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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