Mi ha fatto rider di cuore la vostra esclamazione ammirativa: Ma, caro abate, è possibile che dopo il Ruggiero non abbiate dati alla luce altri parti del vostro ingegno? Ma quanto vorreste mai che durasse, caro amico, la mia fecondità? Non vi basta che abbia emulata quella di Sara? Se fra' miei parti voi conterete gli aborti, troverete un numero di gravidanze che giustifica la mia avversione d'ingravidar di bel nuovo. E perché vorreste voi ch'io ingravidassi? per far cosa grata a cotesto stampatore. Oh! che Dio vel perdoni. Parvi per avventura che l'eleganza della torinese impressione del decimo tomo degli scritti miei sia atta a grattar l'ambizioso prurito d'un povero autore? Aggiungete a questo ch'io sono infastidito dalle Muse a segno, che per far loro dispetto ho scritto ultimamente un libro in prosa, ed un libro che le tormenta. Questo è l'Estratto della Poetica d'Aristotile, da molti anni da me meditato, ma non mai per le assidue mie inevitabili occupazioni eseguito. Ho detto in esso, a seconda delle occasioni, i miei pareri sopra vari punti drammatici, combinando gli esempi de' tragici greci con le regole d'Aristotile, con quelle de' dotti ma inesperti moderni critici, e con quei lumi che la pratica di più di mezzo secolo ha pur dovuto somministrarmi a dispetto de' miei corti talenti. Lavoro che ha servito ad occuparmi lungamente senza far versi, ed a mettere in uso una quantità di memorie e di osservazioni in piccioli fogli da me in tanti anni notate, che imbarazzavano il mio scrigno senza rendermi il minimo utile servigio.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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