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      Se ne congratuli (la supplico) a nome mio, quando le cade in acconcio, col rispettabile autore; come intanto io mi congratulo con esso lei delle tenere, grate ed esemplari disposizioni del suo bel cuore verso un padre sì degno.
      Mi spiace che segue a starsi in città e che la premura di terminar l'accordo tra la marchesa ed il marchese di Geraci Ventimiglia, l'ha defraudata in quest'anno del consueto necessario respiro delle ferie autunnali. Ma questo convincente argomento del giusto credito già stabilito della sua eccellente officina mi raddolcisce l'idea de' molti presenti incomodi suoi con quella degli splendidi e tranquilli vantaggi che arditamente le presagisco. Quando (già fu gran tempo) sotto la direzione del celebre allora avvocato, e poi consiglier, Castagnola, facea numero anch'io fra coteste schiere forensi, appresi e mai più non dimenticai il seguente assioma: cioè che i campi di Temide non producono dal bel principio costì a' loro cultori che l'improba e mera fatica: che ricompensan poi a mezzo della carriera le laboriose altrui cure, ma con frutti proporzionati ai travagli, e che lussureggiano alfine di una spontanea, costante e non più sudata fecondità. Da quest'ultimo desiderabil progresso io non credo ormai V. S. illustrissima lontana. Le raccomando l'onore del mio vaticinio, e con esso insieme la perseveranza nel credermi.
     
     
     
      2051
     
      A MICHELE SARCONE - NAPOLI
     
      Vienna 12 Novembre 1772.
     
      La violenta fermentazione di bile che accende nel parziale animo di V. S. illustrissima il barbaro governo che han fatto degli scritti miei tanti stampatori fin ora, mi convince bensì dolcemente dell'invidiabile possesso ch'io godo dell'amor suo, ma non è punto per me contaggiosa: la continua rinnovazione di tali insulti mi ha reso ad essi insensibile, come Mitridate ai veleni: e starebbe poi troppo male per altro ad una cicala di Parnaso, come son io, il mostrarsi intollerante d'una sventura da cui gli Omeri, i Virgili, gli Ariosti ed i Torquati non han potuto difendersi.


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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano
1954 pagine 1264

   





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