Che fa il nostro onorato Buzzano? Salutatelo cordialmente da parte mia (e non ve ne dimenticate) assicurandolo che io terrò conto dell'attenta ed amorosa assistenza ch'egli usa con voi, come usata con me medesimo. Conservatevi e custoditevi gelosamente dagli insulti della rea stagione che s'avvicina e non cessate di credermi il vostro.
2054
A CARLO BUZZANO - ROMA
Vienna 30 Novembre 1772.
Ricevo la vostra del 14 del cadente, e sento in questa l'impiego che avete fatto dell'aiuto straordinario delli scudi 25 che vi mandai: e sul credito ch'io ho della vostra onestà e della vostra prudenza credo che abbiate ottimamente fatto. Quanto poi alla considerazione dell'avvicinarsi del Natale e delle molte cose non necessarie che pretenderà in quel tempo l'avvocato mio fratello, vi dico ch'io non sono così ricco che possa supplire a tutti i suoi puerili capricci. Se cominceremo a secondarlo nelle sue pazzie, le spese straordinarie ed inutili diventeranno maggiori delle ordinarie e necessarie, alle quali non è poco se la mia borsa resiste. Sicché, caro Buzzano, regolatevi nel contentarlo col vero bisogno, e non con le voglie indiscrete del povero mio fratello. S'egli strepita, fate orecchie di mercante: poiché in questa pazienza, alla quale dovete ormai essere accostumato, consiste la parte più lodevole del merito vostro. Addio. Conservatevi e siate sicuro della mia gratitudine.
2055
A GIOACHINO PIZZI - ROMA
Vienna 10 Dicembre 1772.
Quantunque avvertito dall'eco festiva che dalle sponde dei Tevere ha risonato fin su quelle dell'Istro all'applaudita elezione del valoroso Nivildo in Custode generale d'Arcadia, ho io creduto prudente, anzi necessario riguardo, il non cedere alla mia impazienza, affrettandomi troppo a recargli le mie congratulazioni e gli omaggi miei fra i tumulti delle prime sue custodiali cure e la folla de' vicendevoli uffici.
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Lettere
Parte seconda
di Pietro Metastasio
Mondadori Editore Milano 1954
pagine 1264 |
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